Cinturini degli orologi: guida ai materiali e alle fantasie
Gli estimatori degli orologi da polso si trovano, per forza di cose, ad avere a che fare con la scelta dei cinturini. Oggi ti accompagniamo alla scoperta di alcuni consigli per sceglierli al meglio, partendo dai materiali per arrivare alle fantasie. Seguici nelle prossime righe per scoprire alcune dritte per sceglierli al meglio!
Come scegliere al meglio il cinturino dell’orologio
Iniziamo dalle basi, partendo dai consigli migliori per scegliere il cinturino dell’orologio. La primissima cosa della quale devi tenere conto è la dimensione dell’orologio al quale intendi cambiare il cinturino.
La scelta del cinturino perfetto parte dalla misura della distanza tra le alette delle casse dell’orologio, conosciute tecnicamente come anse. Un’altra misura molto importante da considerare è ovviamente quella del tuo polso.
Bisogna fare molta attenzione e ricordare anche che un cinturino universale non è per forza adatto a tutti gli orologi. Se entriamo maggiormente nello specifico, ci accorgiamo che, per scegliere un cinturino, è necessario controllare che l’orologio abbia il collegamento cinturino dritto.
Se questa condizione risulta soddisfatta, è possibile misurare la distanza tra le due anse, scegliendo così il cinturino universale. Se le ansette hanno una forma particolarmente strana, è il caso di scegliere un cinturino originale del brand.
Come scegliere la misura del cinturino dell’orologio
Parliamo ora di come scegliere la misura del cinturino dell’orologio. Qui sotto, puoi trovare alcuni criteri che è bene considerare.
- Larghezza delle ansette: questa misura è la larghezza del cinturino che, come già detto, si calcola considerando la distanza tra le anse. Che cosa sono di preciso? Due piccole aste che collegano la cassa degli orologi al cinturino. Come avrai capito dalle righe precedenti, si tratta di un dato essenziale per la compatibilità tra orologio e cinturino.
- Larghezza della fibbia: questa dimensione deve essere presa in considerazione se si intende cambiare il cinturino mantenendo la fibbia del modello vecchio.
- Lunghezza del cinturino: in questo caso le cose cambiano a seconda del materiale. Quando si ha che fare con il cinturino in acciaio, per esempio, la lunghezza è la misura del cinturino, fibbia compresa.
Tipologie di cinturini
Nel corso degli anni, è stato possibile vedere in commercio diverse tipologie di cinturini. Nelle prossime righe, puoi trovare alcune curiosità sulle principali.
Cinturini Nato
In questo caso, abbiamo a che fare con cinturini per orologi che, inizialmente, sono stati utilizzati in ambito militare. Un altro nome con cui sono conosciuti è cinturini G10 (la sigla del modulo che si doveva compilare per ottenerli in dotazione).
La loro caratteristica principale è una seconda fettuccia presente sul fondello. Grazie a questo sistema, l’orologio può rimanere fisso sul polso anche se una delle anse si rompe. In virtù della sua origine legata al mondo militare, questo cinturino ha materiali che seguono linee guida ben precise. Innanzitutto, la fettuccia è in nylon. In secondo luogo, ricordiamo che è molto sottile. I passanti sono invece realizzata in ottone.
Molti si sono interrogati su questa scelta, che ha una ragione ben precisa. L’ottone, infatti, è un materiale che si rompe molto facilmente. In questo modo, l’orologio può essere tolto rapidamente in situazioni di pericolo.
Con gli anni, le caratteristiche dei cinturini Nato sono cambiate. Le ditte produttrici hanno infatti iniziato a realizzarli in pelle e con diverse fantasie.
Il cinturino Nato più famoso è però legato al mondo cinematografico e in particolare a Sean Connery che, nel film Goldfinger, indossava un cinturino di questo tipo su un Rolex Submariner Ref 6538. Anche in questo caso si sono sprecate le domande. La risposta è facile: basta infatti guardare il film e accorgersi che l’orologio viene indossato sopra una muta da sub.
Il cinturino Nato che si vede nel film di Bond è legato a diverse curiosità. Prima di tutto, ricordiamo il fatto che Connery, nella pellicola, chiede di utilizzare un cinturino di 16 mm (le anse del Rolex Submariner ne misurano 20).
Il secondo particolare strano riguarda i colori. Per molto tempo, infatti, i rivenditori vendettero un cinturino grigio e nero, facendo passare per quelli presenti effettivamente nel film. Il cinturino indossato da Bond, invece, era blu navy scuro e verde oliva, con delle piccole strisce bordeaux.
Dopo questa premessa storica e cinematografica, possiamo dare qualche consiglio sugli orologi migliori a cui abbinarlo. Il cinturino Nato è ideale su modelli classici con cassa sottile, ma anche su orologi come il Rolex Turn.
Considerando la varietà di colori disponibile, non ci sono particolari indicazioni relative ai quadranti.
Cinturini Zulù
Parlare di questi cinturini significa ricordare prima di tutto che sono un marchio registrato. In secondo luogo, è bene specificare che sono chiaramente ispirati ai cinturini Nato. Non a caso, vengono spesso confusi con i già citati cinturini legati al mondo militare e alla saga di James Bond.
La principale caratteristica dei cinturini Zulù riguarda l’assenza della doppia fettuccia. Notiamo invece la presenza di diversi passanti in acciaio e di parti in nylon decisamente più resistenti e consistenti rispetto a quelle dei cinturini Nato.
Questi modelli prendono molto facilmente la forma del polso dell’utente e sono contraddistinti da passanti con la forma arrotondata. Grazie a queste particolarità, non possono essere montati su tutti gli orologi. Da escludere, ad esempio, sono quelli con le ansette che si trovano particolarmente vicine alla cassa.
Questi cinturini sono ideali su orologi dalla cassa particolarmente grande, tra i quali è possibile includere i modelli militari.
Cinturini Perlon
Parliamo ora di cinturini per orologi che hanno fatto la loro comparsa per la prima volta attorno agli anni ‘60. La loro principale caratteristica è il materiale, ossia il nylon 6. A livello visivo, si contraddistinguono per la peculiarità della tessitura a cestino, che consente di apprezzare un effetto tridimensionale senza nulla togliere alla traspirazione.
Un’altra peculiarità che rende questi cinturini unici è la chiusura ad ardiglione, contraddistinta dalla presenza di fori e da quella di una fibbia che scorre agevolmente attraverso un’apertura presente nella trama.
Il meccanismo appena descritto rende questo cinturino molto regolabile oltre che versatile per quanto riguarda la circonferenza. Il Perlon, inoltre, è molto resistente alle abrasioni. Ricordiamo inoltre che non si rovina dopo essere stato bagnato e che, per questo motivo, è una valida soluzione per gli appassionati di immersioni che non hanno bracciali di gomma a portata di mano.
Sceglierlo per il proprio orologio significa omaggiare gli anni ‘60/’70. In quel periodo, infatti, andava tantissimo sugli orologi subacquei.
Cinturino Racing
Con questo modello facciamo un salto ai tempi delle prime corse automobilistiche. Questi cinturini, infatti, ricordano tantissimo i guanti dei piloti. Il principale tratto distintivo sono i tre fori presenti sulle alette.
Sulle loro caratteristiche si dice tantissimo. C’è chi afferma che siano stati progettati così per riprendere il telaio forato delle auto da corsa e chi, invece, è convinto che le loro peculiarità siano legate alla ricerca di una traspirazione ottimale. La seconda ipotesi è oggettivamente più probabile.
I cinturini Racing sono ancora molto popolari e rappresentano una soluzione perfetta per chi non vuole rinunciare a sfoggiare l’orologio da polso anche durante il periodo estivo.
Cinturini Aviator
Questi cinturini per orologi hanno un nome parlante. Capiamo infatti subito che hanno a che fare con il mondo dell’aviazione. Sono diventati famosi nel corso del secondo conflitto mondiale, quando venivano dati in dotazione ai piloti tedeschi. I primissimi modelli erano realizzati in pelle e molto lunghi. In questo modo, potevano essere legati direttamente sulla tuta e non rischiavano di slacciarsi durante le turbolenze.
Con il tempo le dimensioni si sono ridotte ma è stata mantenuta la scelta del materiale, ossia la pelle. Per quanto riguarda gli orologi con cui stanno meglio, è il caso di ricordare che, in generale, è meglio evitare quelli con il quadrante colorato.
Altri modelli
Tra gli altri modelli degni di attenzione, è possibile ricordare i cinturini Bund. Anch’essi sono legati a filo doppio al mondo militare. Sono stati infatti progettati anch’essi per i piloti tedeschi, ma per finalità diverse rispetto agli Aviator.
I Bund sono infatti caratterizzati da un cinturino in cuoio con una struttura molto particolare, grazie alla quale la cassa non entrava direttamente in contatto con la pelle del pilota. Grazie a questo dettaglio tecnico, si evitava che, quando gli aerei militari erano ad alta quota, il metallo provocasse il congelamento della pelle del polso.
Questi cinturini per orologi, molto utilizzati ancora oggi, sono particolarmente adatti a chi è allergico ai metalli.
Un altro modello degno di nota è il celebre bracciale Shark Mesh. Realizzato in acciaio e diventato famoso grazie a uno spot televisivo dell’Omega, è molto resistente e, grazie alla struttura a cotta di maglia, oggettivamente flessibile e robusto. In linea di massima, è adatto a tutti i polsi e, grazie alle maglie larghe, garantisce un’ottima traspirabilità.
Concludiamo facendo riferimento al cinturino in maglia milanese, il cui disegno risale al XIII secolo.